Il bonus ascensore per il condominio è prorogato al 2022. Tutti gli amministratori che hanno temuto di non riuscire a far installare un ascensore nel loro condominio entro il 31 dicembre 2021 possono finalmente tirare un grosso sospiro di sollievo: il Bonus ristrutturazione ci sarà anche per il 2022. È possibile, perciò, prendersela con un po’ più di calma e preparare al meglio l’intervento che si necessita. Ma vediamo i termini e le date della proroga in maniera più approfondita.
Ecco come funziona il bonus ascensore per i condomini
Il bonus ascensore condominio 2022 può essere ottenuto nell’ambito di lavori di ristrutturazione dell’edificio volti alla eliminazione delle barriere architettoniche condominio. Come accade ogni qualvolta vengano stabiliti degli incentivi fiscali, in questo caso per l’ascensore, per accedere alle detrazioni previste bisogna avere dei requisiti precisi. Avere la misura di quali siano i termini di legge vigenti è molto utile e soprattutto consente di non sbagliare. Sarebbe un peccato perdere l’opportunità di rinnovare l’intero condominio e installare l’ascensore interno a condizioni economiche estremamente vantaggiose. La premessa è che, come spiegato dal sito preventivo ascensori, l’ascensore in condomino può essere installato con il bonus ma non è l’unica circostanza che consente di avere un impianto di sollevamento in appartamento. Infatti, le regole del condominio e la cosiddetta solidarietà condominiale consentono di avere l’ascensore in condominio e sostituire il vecchio installando il nuovo, per consentire l’accesso all’appartamento agli aventi diritto, anche se l’appartamento è in affitto e in barba alla maggioranza delle quote condominiali.
La differenza tra ecobonus e bonus ristrutturazione
Ci sono diversi tipi di bonus che hanno specificità diverse tra loro e che possono essere utilizzati per installare l’ascensore sia in condominio, sia in un edificio privato. I più conosciuti sono il SuperBonus 110% e il Bonus Ristrutturazione al 50%.
Il bonus ascensore previsto anche per il 2022 rientra in quest’ultima categoria e vale sia nel caso di lavori nelle abitazioni private, per installare un ascensore esterno privato, ad esempio, sia per i condomini. In atto, cioè per tutto il 2021, il bonus si può usare fino al 31 dicembre 2021 e sarà riconosciuto fino alla fine del 60% dei lavori entro giugno 2022. Anche in caso di mancata proroga basterà aver finito il 60% dei lavori entro giugno 2022, per avere diritto una ulteriore estensione fino al 31 dicembre 2022. Insomma, basta gestire bene la situazione per aver diritto ad un intero altro anno di possibilità.
Super Bonus 110% – EcoBonus – Bonus Ristrutturazione
Dal momento che coesistono differenti tipi di bonus per la ristrutturazione edilizia e che è possibile utilizzare anche per installare o ammodernare l’ascensore sia in condominio che in case private è assolutamente necessario cercare di distinguerli tra loro, per comprendere quale strumento utilizzare.
Il Super Bonus 110%
È una agevolazione che è stata introdotta a partire dal 2020 grazie al Decreto Rilancio ed è sembrata subito particolarmente interessante dato che fornisce la possibilità di una detrazione del 110% delle tasse che, in questo modo, vanno a finanziare i lavori da eseguire. Si rivolge a chi richiede interventi di isolamento termico degli edifici, di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale e di miglioramento di rischio sismico.
Ma bisogna porre attenzione sul fatto che questi tre interventi elencati possono essere considerati “interventi trainanti” e sono il punto fermo necessario per avere diritto al SuperBonus. Basta effettuare un intervento trainante, per poi affiancarlo a un “intervento trainato” (eseguendoli congiuntamente) e riuscire a farlo ricadere all’interno della detrazione del 110%.
Quali sono gli “interventi trainati”
Sono quelli di riqualificazione energetica, di installazione delle infrastrutture per le ricariche dei veicoli elettrici e di installazione degli impianti fotovoltaici e, appunto, gli interventi di abbattimento delle barriere architettoniche e dell’installazione di ascensori per disabili.
Ricapitolando: se il condominio dovesse fare un qualunque intervento trainante (magari andando a effettuare il cappotto termico dell’edificio almeno per il 25% della superficie lorda dell’immobile e salendo di varie classi energetiche) e, congiuntamente, installare un ascensore con lo scopo di eliminare le barriere architettoniche per favorire i disabili, avrebbe diritto al bonus ascensore over 65 del 110% che finanzierebbe l’installazione o l’ammodernamento abbattendo il costo ascensore.
L’Ecobonus
Semplicemente riguarda quei condomini che eseguiranno dei lavori di riqualificazione e risparmio energeticoche, però, non sono accorpati agli interventi trainanti. L’aliquota rimane succulenta e può andare dal 50% al 65% anche se, in alcuni casi, può arrivare all’85% per lavori eseguiti in un condominio nei quali rientra anche l’ascensore. Un’altra differenza sostanziale tra il SuperBonus 110% e l’Ecobonus riguarda le tempistiche previste per ottenere il rimborso. Per il Super Bonus 110% sono previsti 5 anni mentre per l’Ecobonus 10 anni.
Bonus Ristrutturazione.
Ne hanno diritto tutto coloro che vogliono far eseguire dei lavori di ristrutturazione volti al recupero del patrimonio edilizio. Gli incentivi fiscali prevedono un rimborso del 50% della cifra spesa per sostenerli ma vi è anche un tetto di spesa di 96 mila euro. Quali sono gli interventi ammessi in questo caso, per poter fare la richiesta di rimborso?
Quelli di manutenzione straordinaria, le ristrutturazioni edilizie e gli interventi di risanamento conservativo e restauro. In questo genere di interventi rientra anche l’installazione dell’ascensore con il Bonus Ristrutturazione che può essere finanziato o con lo sconto del 50% direttamente in fattura oppure con la detrazione fiscale e il credito d’imposta. Esattamente come l’Ecobonus viene rimborsato in 10 anni e dunque non vi sono differenze sotto questo aspetto. Chi non volesse scegliere la detrazione fiscale può richiedere la cessione del credito d’imposta o lo sconto in fattura da parte del fornitore del servizio abbattendo fin dall’acquisto il costi per avere l’ascensore in casa. Questa è una risorsa estremamente valida per chi vuole avere l’opportunità di effettuare un intervento in tempi rapidi e senza dover effettuare l’esborso economico per l’acquisto.
Tutte le agevolazioni fiscali per installare un ascensore in condominio con lo sconto
Ricapitolando: ma come si può beneficiare dei bonus per l’istallazione di un nuovo ascensore?
È possibile ottenere il bonus 110 per l’ascensore condominiale nel 2022?
Se i lavori vengono effettuati entro il 30 giugno 2022, e se si sono raggiunti il 60% dei lavori effettuati, allora si può sostenere anche l’ulteriore spesa sostenuta fino al 31 dicembre 2022.
E se l’installazione o il miglioramento dell’ascensore rientra nella casistica di “intervento trainato” avrà, come l’intervento trainante, una detrazione pari al 110%. Quella riguardante il 2021 verrà comunque ripartita in cinque quote, mentre per le spese sostenute nel 2022 sono previste quattro quote annuali. Oppure, se si desidera approfittare invece del Bonus Ristrutturazione, si avrà diritto ad una detrazione pari al 50% nel doppio del tempo ovvero in 10 anni.
Ammodernamento e installazione dell’ascensore con il bonus
Per tutti gli interventi in cui rientra il Bonus Ristrutturazione verrà assegnato a fattura saldata e non riguarda solamente l’installazione di un nuovo ascensore in un condominio che non ne prevedeva la presenza prima, ma interessa anche eventuali interventi su ascensori già presenti. Difatti, ammodernare un ascensore per adeguarlo alle dimensionipreviste per consentire l’accesso ai disabili è un’opera di riqualificazione edilizia.
Detrazione Irpef al 4%
Un’altra possibilità è quella della detrazione Irpef del 19% e dell’aliquota IVA al 4%. L’aliquota IVA al 4% altro non è che un IVA agevolata prevista per quegli ascensori, montacarichi, piattaforme elevatrici, che sono in grado di superare le barriere architettoniche e che servono per i disabili, per facilitare l’accesso agli appartamenti.
La detrazione Irpef al 19%
È ormai nota da parecchi anni e riguarda tutte quelle persone che sono affette da disabilità o chi ha all’interno dello stato di famiglia una persona disabile. Può essere applicata ad alcuni tipi di installazione di impianti di sollevamento, così come a tanti altri mezzi che consentono lo spostamento di persone con ridotta capacità motoria. Va ricordato che in un contesto condominiale ogni detrazione Irpef riguarda i singoli condomini e fa riferimento alla percentuale di millesimi come da propria tabella.
I vantaggi del bonus ascensore per i disabili in condominio
Sicuramente le opportunità che vengono offerte sono da vagliare attentamente, magari in sede di assemblea condominiale. Le valutazioni da fare sono parecchie, ma quello che è certo è che ogni condominio può decidere di installare o ammodernare l’ascensore alle sue condizioni, riuscendo poi ad inserirsi all’interno di requisiti di un bonus piuttosto che l’altro. Un lavoro di questo tipo, va ricordato, riqualifica l’intero edificio andando ad aumentare il suo valore complessivo.
Il finanziamento dell’ascensore con la legge 13/89
Si può richiedere l’accesso alle agevolazioni anche qualora, al momento dei lavori, nel condominio non fossero presenti disabili o persone che superano i 65 anni, ma rimane il fatto che se invece dovessero essere presenti è possibile anche richiedere un contributo a fondo perduto. Un contributo previsto dalla legge 13/89.Un disabile che volesse investire nell’acquisto di un ascensore, così come il condominio stesso (che assieme al disabile dovesse sostenere le spese di installazione), può accedere al contributo.
Tutto questo vale sia per gli ascensori interni all’edificio che per quelli esterni.
È possibile dire che, per quanto riguarda la probabile proroga anche del SuperBonus 110%, la nuova normativa aggiornata si è dimostrata particolarmente sensibile al tema delle barriere architettoniche. Dato che ha tenuto in conto del fatto che una persona disabile potrebbe non essere la proprietaria di un appartamento, ma magari trovarsi nelle condizioni di doverlo frequentare o semplicemente averlo in affitto.
Le determinazioni dell’assemblea condominiale quando si discute del prezzo di un ascensore da installare
Bisogna essere fedeli alla realtà e sottolineare il fatto che, in passato, non sempre l’assemblea condominiale poteva risultare favorevole all’installazione di un nuovo ascensore. Infatti, molti condomini avevano la facoltà di non votare a favore di un rinnovamento dell’edificio in questo senso. Cosa accade oggi in un caso del genere e perché il bonus ascensore diventa uno strumento molto importante per il disabile?
Oggi la persona disabile potrebbe procedere autonomamente di sua iniziativa, senza alcuna difficoltà e sostenere facilmente i costi di un ascensore per arrivare comodamente al suo appartamento.
Se prima doveva sostenere le spese, di tasca propria, con la detrazione, di fatto, non spende nulla. Ecco perché la cosa oggi è più semplice da fare, se si ha la certezza di poter avere accesso al bonus 110%. Facendo le cose perbene e seguendo punto per punto le istruzioni riportate fino ad ora, una persona affetta da disabilità può finalmente avere un ascensore gratis, anche quando la maggior parte dei condomini si spaventa del prezzo per l’installazione dell’ascensore. Oggi come allora, chi non si aggrega ai lavori necessari per il superamento delle barriere architettoniche non ha diritto a usufruire dell’ascensore. Date le possibilità offerte, sarebbe veramente strano vedere dei condomini sottrarsi ad un impegno comune dove vi è solamente l’opportunità di avere un ascensore senza, di fatto, investire nulla in termini economici.
Il Bonus ascensore alberghi ed hotel. Aliquota al 65% Ecco come ottenerla
Ma non sono solo i condomini i soggetti che possono approfittare di questi prossimi mesi per dotarsi di un ascensore. La normativa ha pensato bene di includere nella proroga anche edifici commerciali come le strutture ricettive (ovvero le strutture aperte al pubblico che prevedono la presenza di almeno 7 camere). Gli impianti turistico-alberghieri potranno beneficiare di una aliquota del 65% dedicata all’installazione dell’ascensore interno o esterno che sia e adeguato alle dimensioni per i disabili.
Il bonus ascensore al 65% per gli alberghi
Dopo il 2014 si è giustamente pensato di alzare la vecchia aliquota del 30% al 65% proprio per dare un forte segno di fiducia ad un settore strategico per l’Italia, fornendo finalmente l’occasione a tutti i proprietari di agriturismi, stabilimenti termali, residence, villaggi vacanze, hotel di riqualificarsi in maniera incisiva.
Il bonus ascensore per gli alberghi rientra nelle spese che vengono ritenute idonee al fine di ricevere l’agevolazione. Esattamente come per il bonus ascensore per il condominio del 2022, il tipo di interventi concessi riguarda sempre la ristrutturazione e il risanamento conservativo, l’eliminazione delle barriere architettoniche, gli interventi per migliorare le misure antisismiche e quelli per aumentare l’efficienza energetica. L’unica variante riguarda la possibilità di acquisto di mobili e di complementi d’arredo che devono ovviamente essere utilizzati all’interno dell’edificio stesso.
La compensazione del bonus ascensore per gli hotel in un’unica soluzione
C’è, invece, una importantissima differenza da sottolineare rispetto a ciò che accade con i condomini: il bonus ascensore per l’hotel può essere utilizzato in compensazione (nel modello F24) in una soluzione unica. Non ci saranno dunque da attendere né 10 e nemmeno 5 anni ed è una notizia davvero positiva per tutti quegli imprenditori che hanno bisogno di mettere a frutto immediatamente i propri capitali.
L’unico limite è costituito dalla istituzione di un tetto massimo di 200 mila euro.
Ciò significa, nella pratica, che ogni struttura che si metterà nella condizione di usufruire delle detrazioni, potrà effettuare lavori fino a raggiungere l’importo di 307 mila euro circa (per la precisione 307.693,30 euro), perché ulteriori voci di spesa aggiuntive supererebbero la soglia prevista e non avrebbero dunque diritto al bonus. Risulta chiaro che sarà scelta dell’imprenditore stesso decidere quali siano gli interventi prioritari, anche se probabilmente la sostituzione, il rinnovamento ma soprattutto l’installazione di un ascensore laddove non è presente può fare la differenza per una attività di questo tipo. Oltretutto esistono delle normative precise che riguardano il superamento delle barriere architettoniche e le dimensioni dell’impianto di sollevamento nelle strutture ricettive turistiche ed è importante che chi non vi si sia ancora allineato debba fare dell’accessibilità e della mobilità ai piani la sua priorità.
In genere si tende ad aggirare il problema, in ottica di risparmio, destinando i locali ai piano terra degli edifici ad anziani e disabili. Ma un buon intervento di manutenzione straordinaria spesso può essere risolutivo e garantire una reale piena accessibilità dell’intero edificio a coloro che hanno una ridotta capacità di mobilità.
Lo Stato continuerà ad erogare il suo contributo fino all’esaurimento delle risorse stanziate e verranno conteggiati i rimborsi in base all’ordine cronologico con il quale le aziende hanno presentato domanda.
Ecco quando è obbligatorio installare l’ascensore
Forse ormai è un piccolo particolare che non nota più nessuno, nel senso che quasi tutte le abitazioni degliedifici moderni hanno un ascensore comodo che consente a una persona di arrivare anche ai piani più alti. Ma non dimentichiamo che fino a un po’ di anni fa l’ascensore non lo si vedeva in tutti gli edifici, ma solo in quelli lussuosi o che avevano moltissimi piani. Ancora oggi se ci rechiamo in un centro storico di una città importante potrebbe capitare di accorgersi che ancora mancano gli ascensori in quelli che sono gli edifici meno recenti. Ecco perché ci si chiede giustamente se per la legge l’ascensore è obbligatorio, e se sì quando.
Questo argomento non è banale anche perché teniamo presente che per molte persone anziane e disabiliraggiungere i piani più alti di un’abitazione potrebbe essere difficile e, inoltre, potrebbe succedere che hanno queste esigenze per fare altre cose come per esempio andare in uno studio di uno psicologo. Ancora oggi ogni tanto succede che ci siano dei litigi tra condomini perché c’è una parte di essi che vorrebbero l’ascensore e l’altra parte che si oppone perché non vuole spendere soldi.
L’obbligatorietà dell’ascensore nei condomini
Diciamo subito che per la legge italiana l’ascensore è obbligatorio solo in determinate condizioni e per la precisione negli edifici che hanno più di 3 piani. Per essere più precisi la legge sostiene che l’installazione di meccanismi di sollevamento o di ascensori per accedere ai piani superiori non è obbligatoria solo negli edifici residenziali con non più di tre livelli fuori terra, comprendendo anche il servoscala, a patto che ci sia la possibilità di installarli in un secondo momento.
La legge del 1989 che obbliga all’installazione degli ascensori negli edifici in condominio con più di 3 piani
Quindi sarà il caso di informarsi sui casi in cui il bonus ascensore per il condominio finanzia l’accesso all’unità immobiliare posta più in alto, oltre il terzo piano, comprendendo anche porticati e livelli interrati. Altra cosa importante da sapere è che questa legge vale solo se parliamo di edifici di nuova costruzione che, appunto, sono sviluppati su almeno tre piani. Questo vuol dire che se parliamo di un edificio di vecchia costruzione, anche superiore ai tre piani, questo obbligo non vale ma dovrà essere stato costruito prima del 1989, anno in cui entrata invece in vigore la legge che prevedeva questo tipo di obbligatorietà.
Da quell’anno in poi ogni edificio residenziale deve avere spazio sufficiente per installare ascensore o elevatore in caso di impianti volti al superamento delle barriere architettoniche come montascale e servoscala. Inoltre ogni piano deve essere raggiungibile da scale esterne ed interne per impianto verticale. Infine ricordiamo che per quanto riguarda un disabile la legge garantisce che ognuno di essi può installare un elevatore o un ascensore nel condominio, anche negli edifici storici costruiti prima del 1989. E questo senza il consenso degli altri condomini. Ciò significa che il disabile potrà scegliere di installare qualunque impianto di sollevamento ed esserne l’unico proprietario. L’unica limitazione a questa legge è presente quando una persona ha una disabilità che non viene riconosciuta dallo Stato, perché è troppo lieve. In questo casol’ascensore si può installare solo se la maggior parte dei condomini è d’accordo e nel caso di edificio storico se c’è il permesso del comune e della soprintendenza ai beni culturali