By Alberto on Lunedì, 19 Aprile 2021
Category: Comunicazioni Varie

Come si effettua la sanificazione degli uffici

In quest’ultimo anno, sono entrati nel nostro quotidiano diverse espressioni che, prima dell’inizio del 2020, erano appannaggio solo degli addetti ai lavori. Oggi come oggi, per esempio, è naturale informarsi quotidianamente sulla sanificazione.

Chi ha un’attività, infatti, è tenuto a rispettare specifiche norme finalizzate a prevenire il contagio da SARS-CoV-2. Non è quindi un caso, ribadiamo, che ogni giorno sempre più persone cerchino informazioni sul lavoro della realtà che si occupano di pulizia e sanificazione uffici.

Cosa si può dire in merito alla seconda delle due operazioni? Scopriamo assieme la risposta nelle prossime righe di questo articolo.

Sanificazione e pulizia sono la stessa cosa?

No, sanificazione e pulizia sono due operazioni differenti. Nel primo caso, si inquadra tutto quello che serve ai fini della rimozione dello sporco visibile. Si può parlare, nello specifico, di eliminazione di polvere, di tracce ematiche, di grasso e, in generale, di materiale organico.

Con la sanificazione si fa un passo in più. In questo frangente, infatti, l’obiettivo è quello di eliminare qualsiasi agente contaminante presente nell’ambiente - batteri e virus in primis - in modo da rendere il contesto il più possibile asettico.

Detto questo, non resta che entrare nel vivo delle indicazioni che chi ha un ufficio deve seguire per quanto riguarda le procedure di sanificazione.

Sanificazione uffici: come funziona e cosa dice la legge

Quando si parla di sanificazione uffici, è doveroso ricordare che i protocolli prevedono che venga effettuata la suddetta operazione nei seguenti contesti:

In poche parole, nulla deve essere trascurato. Fondamentale è altresì specificare l’importanza di sanificare i device elettronici - p.e. gli schermi dei computer - e i dispositivi come i mouse.

Da non dimenticare poi è la necessità di procedere con la sanificazione non solo negli uffici, ma anche nelle aree, quando presenti, adibite alla produzione. Proseguendo con le regole che bisogna considerare nel momento in cui si ha un’attività dove transitano ogni giorno collaboratori e dipendenti, parliamo della sanificazione degli spogliatoi e di qualsiasi locale sia adibito al deposito indumenti da parte del personale.

Che prodotti si utilizzano?

A questo punto, è naturale chiedersi che prodotti utilizzare in sede di esecuzione della sanificazione di un ufficio. Le linee guide istituzionali hanno fornito diversi riferimenti utili al proposito. Il primo prevede il fatto di ricorrere, archiviata la fase di pulizia, all’ipoclorito di sodio 0,1%.

Questa sostanza, in alcuni casi, può risultare dannosa per le superfici. Nelle situazioni in cui si ha il sospetto che possa compromettere l’integrità di queste ultime, il consiglio è quello di orientarsi verso l’etanolo 70%, che deve essere applicato dopo l’utilizzo di un detergente neutro.

Un altro aspetto da rammentare nel momento in cui si parla di sanificazione uffici - ma anche di qualsiasi altro ambiente chiuso - riguarda l’importanza di ventilare gli ambienti quando si utilizzano prodotti chimici.

 

Un ulteriore punto da non dimenticare riguarda le dotazioni del personale addetto alla sanificazione. I professionisti che si occupano di questa operazione devono rigorosamente indossare i DPI - mascherina FFP2 o FFP3, guanti monouso e camice - e avere cura, alla fine del lavoro, di smaltire il suddetto materiale come rifiuto potenzialmente infetto.

 

Costi

Il nodo dei costi è cruciale nel momento in cui si parla di sanificazione uffici. Quali cifre bisogna tenere in conto? Giusto per dare qualche numero, ricordiamo che, in media, per un locale di 100 mq si andranno a spendere attorno ai 100 euro. Il prezzo sale quando si ha a che fare con la sanificazione con ozono, un agente decontaminante che unisce efficacia, rispetto delle superfici e compatibilità con la situazione fisica degli allergici.