L'assorbimento eli energia da campi elettromagnetici HF si misura in Watt per chilogrammo di peso corporeo: tra 0,1 e 0,3 W/kg la radiazione potrebbe facilitare la penetrazione nel cervello di virus e butteri, mentre oltre ai 4W/kg si registrano riscaldamento dei tessuti e riduzione delle capacità fisiche e mentali.
E accreditata l'ipotesi che l'azione dei campi elettromagnetici esterni possa causare disturbi alla trasmissione dei segnali e dell'energia delle cellule attraverso la membrana cellulare (accoppiamento "transmembranico"), a loro volta all'origine di danni biologici.
Sono numerosi i ricercatori che ritengono la membrana cellulare sensibile a modificazioni indotte dai campi elettromagnetici esterni: si ritiene che l'ambiente elettrico abbia la capacità di determinare fenomeni elettrochimici sulla superficie cellulare che possono alterare l'aggancio degli ioni alle macromolecole e le azioni reciproche dei ligandi e dei rcceltori (Boikal LJ., "Biologische Wirkung elektromagnetischer niederfre-quentcr Stralung", 1993). Secondo alcuni studi le membrane sono il luogo primario dell'azione reciproca fra l'organismo e i campi elettromagnetici (Adey, W.R. "Celi mem-branes: thè electromagnetic environment and cancer promotion". 1988). Ma i meccanismi di azione e i danni effettivi non sono ancora stati spiegati né dimostrali sufficientemente per essere accettati come scientifici.
Ricerche su questi temi sono in corso da molti anni (uà-tabella pagina successiva). Sono stati rilevati disturbi fisiologici e comportamentali (stanchezza, disturbi cireolatori, nervosismo, insonnia, cefalea, depressione). Danni cellulari che possono degenerare in patologie dei sistemi nervoso e endocrino, effetti immunodeprcssivi e forme tumorali. Inoltre danni di tipo termico, cioè causati da eccessivo riscaldamento dei tessuti .
Diversi studi epidemiologici stabiliscono una connessione con il morbo di Alzheimer, con la sclerosi laterale e soprattutto con alterazioni cellulari all'origine di neoplasie.