I contatori elettronici installati già inviano i dati di consumo, famiglie per famiglia, ai centri Enel. Il punto è usarli per risparmiare. E qui entrano in ballo sia Telecom Italia che Electrolux e Indesit. La prima sta sviluppando una versione estesa del suo modem Adsl Alice capace di dialogare via piccola rete locale radio domestica Zigbee con frigoriferi, lavatrici e lavastoviglie intelligenti. I secondi lavorano sulla comunicazione tra elettrodomestici, rete elettrica e di tic. Concorrenti, ma in questo caso insieme per creare uno standard comune e un progetto di innovazione aperto spiega Gianfranco Schiava, Ad della divisione italiana elettrodomestici di Electrolux. L'obiettivo è fare in modo che la lavatrice possa dire all'utente la potenza disponibile al momento, oppure consigliare di posticipare il lavaggio di qualche ora, con tanto di conteggio dei centesimi di euro risparmiati. Poi la scelta resta nelle mani dell'utente. I clienti devono abituarsi al fatto che oggi un elettrodomestico ha pin microprocessori di un pc - sottolinea Adriano Mencarini, direttore innovazione e design digitale di Indesit -. Sta a noi rendere il più semplice possibile questa rivoluzione>>. Presto integreremo alla gestione della domanda quella dell'offerta, ovvero la generazione domestica da fonti rinnovabili, conclude Schiava. Certo più veloce e immediata sarà la risposta ai segnali di rete più il sistema sarà in grado di produrre vantaggi, aggiunge Stefano Pileri, Direttore Technology & Operations di Telecom Italia. La stima è che se i 32 milioni di utenze italiane a contatore elettronico sfrutteranno appieno il sistema il risparmio potrebbe essere equivalente a un paio di centrali elettriche medie. Se anche solo riuscissimo a limare i picchi di carico della rete a luglio e dicembre avremmo ripagato il progetto. Un anno di sperimentazione, su un campione consistente di famiglie, dotati di Adsi e Zigbee e elettrodomestici di nuova generazione, inclusa una trattativa in atto con B.Ticino per la parte illuminazione e sicurezza remota. E poi uno standard open aperto a tutti.