L'arte di mischiare trasversalmente materiali e stili senza che appaia volgare, troppo kitsch o grossolano, si chiama cross over e sta conquistando il settore delle cucine moderne.
Questa procedura, per alcuni ardita, ma per altri totalmente di tendenza, è chiamata anche "mix and match" e si è diffusa a macchia d'olio nella creatività di arredatori e aziende di produzione e di distribuzione.
Diverse le tipologie di contaminazioni: dall'utilizzo di materiali diversi fino ai mobili polifunzione. Le istruzioni d'uso? Unite in una insalatiera gli stili canonici, i materiali e le cromie; mescolate sapientemente a integrare gusto e stile.
In cucina ante, piani di lavoro, ripiani, elettrodomestici e accessori sono chiaramente già di per sé elementi costruiti in materiali diversi. La sperimentazione del design va verso matrimoni inconsueti di materiali spesso volutamente contrastanti. Ecco allora l'amore che molti mostrano per l'acciaio accostato al legno che porta ad un effetto country mescolato all' hi-tech. Tanti elettrodomestici ne sono protagonisti, in primis le macchine da caffè
L'anta laccata in finitura alluminio e le piastrelle, un tavolo in arte povera e un elettrodomestico stile revival. Ma queste sono ancora combinazioni sostenibili e ad alto tasso di riuscita. Se andiamo più a fondo nella nostra voglia di sperimentare, potrebbe prendere la mano e farci sconfinare in un guazzabuglio informe che si chiama ancora “arredo che fa a pugni”.
Un terreno minato (e divertente) è così quello relativo al contrasto tra gli stili. Eppure provate senza timore come fanno i designers oggi: dall'accostamento di stili prima impensabili insieme, si ottengono anche meravigliosi amalgami.
In una cucina che va in surplus di decorazioni e aranci o verdi acidi, usati per riprendere gli anni '70, potrebbe creare un balance di fondo la scelta di nuances meno accese per il resto dell'ambiente.
Tra stile pop contaminato di hi-tech e country, fino al vintage più selvaggio, ma con un tocco di minimal, i colpi estetici possono diventare infiniti.
Candelabri che pendono su ante d'acciaio oppure su mobili con serigrafie e colori pop? Legno, vetro satinato, cristallo e poltrone a sacco con ante in rifiniture dorate? Il futuro è aperto e aspetta solo nuove soluzioni di arredo contaminate. Ma attenzione: è come preparare l'agrodolce e bisogna saperli dosare gli ingredienti, altrimenti è una deriva formale e basta.
La malia dell'accostamento dissonante potrebbe raggiungere anche il vostro senso estetico, già abituato a vedere in cucina il proliferare di mobili a più funzioni.
Principesse e capostipiti sono state le armadiature nel limbo tra salotto e cucina che si trasformano in fantastiche soluzioni salvaspazio con alto valore per il contenimento in cucina. Efficaci anche come divisori oppure al contrario come elementi di continuità tra gli spazi del soggiorno e dell'ambiente cucina, gli armadi sono dunque soggetti a interpretazione. Lo stesso dicasi per le mensole e ripiani, elementi sempre più polifunzione e squisitamente estetizzanti per la cucina. Ecco allora che torniamo al punto di partenza: contaminare vuol dire avere gusto per il contrasto in cucina come in altri ambienti della casa.
I materiali decorativi? Un'esplosione di organze lavorate e dei taffetas oppure di cromie applicate sui laminati che richiamano texture africani. Perché no? Il meticcio era già di moda negli anni '80!
Dopo tutto il minimal degli anni '90 e dell'inizio millennio, che comunque rimane ancora in auge, forse questo ritorno alle forme miste che fanno collidere le scelte stilistiche nelle cucine produce una ventata di novità salutare nel settore produttivo.
Sicuramente esso si è enormemente rinnovato sotto il profilo tecnologico, e quindi a livello di materiali (pensiamo solo alla rivoluzione del Corian e dell'Okite) e soluzioni innovative per disposizioni (come le cucine senza basi), ma forse il mercato deve osare il cross over nelle proposte di arredo dello spazio più amato dagli italiani, la cucina.