In una fase storica come quella che stiamo vivendo attualmente, non sono pochi quei soggetti che valutano con grande attenzione la soluzione dell’acquisto di una seconda casa, nello stesso comune di residenza o, perché no, in qualche bella località di villeggiatura. Mare, lago o montagna: nel nostro paese, ricco di paesaggi mozzafiato totalmente diversi tra loro, le opportunità non mancano di certo.
La richiesta dei mutui seconda casa è in parte supportata da due aspetti: il crollo del mercato immobiliare, con i prezzi che, a distanza di oltre dieci anni dalla crisi dei mutui subprime, restano ancora invitanti per chi decide di acquistare un immobile; il rendimento infimo dei titoli finanziari a capitale garantito, che spinge alcuni soggetti ad impiegare una parte della propria liquidità per finanziare l’acquisto della seconda casa.
Qual è il perimetro che differisce un mutuo seconda casa da un mutuo prima casa
I tassi estremamente favorevoli dell’ultimo quinquennio, inoltre, non hanno fatto altro che spingere i cittadini a richiedere l’accensione di un mutuo anche per l’acquisto della seconda casa. Per capire, al meglio, il significato di “mutuo seconda casa”, è opportuno stabilire il perimetro entro il quale si muove il “mutuo prima casa”, che per definirsi tale deve rispettare alcuni determinati e ben delineati parametri.
Il richiedente, infatti, non deve beneficiare di agevolazioni prima casa su altri immobili o vantare diritti reali su altre abitazioni presenti nel medesimo comune; inoltre, l’immobile non deve essere catalogato di “lusso” o superare i 160 mq e dev’essere sito nel comune di residenza o in quello dovrà andrà a vivere nell’arco di 18 mesi. Se questi paletti non vengono rispettati, si parlerà esclusivamente di “mutuo seconda casa”.
È possibile, quindi, stipulare un mutuo seconda casa in qualsiasi località, anche nel proprio comune di residenza, o utilizzarlo come forma di investimento, affittandolo a terzi e mettendo a reddito l’abitazione. La maggior parte delle persone che accende un mutuo prima casa anticipa una parte dell’importo di compravendita dell’immobile utilizzando i propri risparmi, mentre la restante parte viene finanziata tramite l’accensione del mutuo seconda casa.
Esistono, però, delle differenze sostanziali con il mutuo prima casa, che, essendo destinato all’abitazione principale, gode di alcuni vantaggi fiscali di cui non si può beneficiare, invece, quando decidiamo di accendere un mutuo seconda casa. Trattandosi di un investimento, infatti, non si possono sfruttare tutte le agevolazioni previste per l’acquisto di un immobile adibito ad abitazione principale. Per informazioni precise vai qui.
Mutuo seconda casa: immobile non adibito ad abitazione principale, nessuna agevolazione fiscale prevista
La differenza più evidente riguarda l’imposta sostitutiva, che qualsiasi soggetto è costretto a sopportare nel momento in cui decide di contrarre un mutuo: nel caso della prima casa, infatti, è previsto il pagamento di un’imposta dello 0,25%, mentre per il mutuo seconda casa è da riconoscere all’erario un’imposta otto volte maggiore, ovvero sia il 2%.
La differenza, in termini concreti, la si può evincere con quest’esempio. Poniamo il caso di dover stipulare un mutuo per €.100.000: nel caso della prima casa, l’imposta da versare all’erario ammonterebbe ad €.250,00, mentre nell’acquisto della seconda casa la cifra arriverebbe ad €.2000,00.
Nel mutuo seconda casa, inoltre, non è possibile beneficiare della detrazione degli interessi passivi, come avviene, viceversa, nel caso in cui venga stipulato il mutuo prima casa. In quest’ultimo caso, infatti, gli interessi passivi del mutuo se riguardano la prima casa possono essere portati in detrazione fino all'importo massimo pari a 4.000 euro, consentendo al mutuatario di poter recuperare fino a 760 euro (ovvero il 19% di 4.000 euro).