Il Salone del Mobile 2010 milanese la sempre fantastica esperienza del
Fuori Salone festeggiano la fine della fieria con l’incremento del numero di operatori accreditati del sette per cento si è difeso bene quest'anno, nonostante la crisi imperante. Già si levano voci che gridano alla ripresa economica per il design in vista di un nuovo corso che speriamo ci sarà nel futuro. Il design week marca da subito la capacità e il desiderio sempre vivo di rinnovarsi. Le aziende hanno cavalcato la tigre dirigendosi verso nuovi territori come
la ricerca, i nuovi materiali, le lavorazioni ecosostenibili. Il rinnovato equilibrio con i designer mostrato da prodotti e marchi diventa linfa vitale per superare la crisi che ci avvolge. Magis sceglie ad esempio designer diversi andando da
Thomas Heatherwick a Naoto Fukasawa, fino a Ronan and Erwan Bouroullec e Tom Dixon. Idem Flos con le sue luci declinate al meglio da
Ron Gilad, Marcel Wanders, e il grande
Philippe Starck.
Il design autoriferenziale per fortuna sembra destinato a scomparire ed è tutto un fiorire di funzionalità che ama mettersi al servizio dell'uso prima di tutto! Eppure non si è disdegnato l'onirico e il gioco tra doppia funzione semantica e pratica deli oggetti. Moltissima attenzione al mercato, così prevale cura per l'arredamento della casa. Quale la tendenza che esce dalle sale in mostra a Milano? Attenzione
alla misura, al rigore e alla riscoperta del dictat Bauhaus: bellezza e funzionalità e tanto bianco! Ad esso si unisce
la" dittatura" del comfort ed un
esplicito ritorno alla natura: materiali come il legno, la ceramica, le sfumature così
nature come il beigè e il giallo sono di casa in questa kermesse.
La modularità e un'occhio al wellness diventano legge che migliora la vita e snellisce anche le procedure di arredamento senza rinunciare all'estetica: questa la vera novità. Pochi i pezzi e talune variazioni che investono dimensione, colore, materiale per arredare tutti gli spazi.