L'acquisto di un'abitazione non è mai una cosa di poco conto, soprattutto se si sta parlando di prima casa. Visti i tempi di crisi ogni occasione di risparmio è preziosa, per questo motivo è molto importante conoscere nei particolari i requisiti che permettono di ottenere le agevolazioni prima casa.
Innanzitutto è necessaria una dichiarazione che attesti lo stato dell'immobile in questione: di fondamentale importanza è che non si tratti di categorie catastali A1, vale a dire immobili di lusso.
In questo caso infatti le agevolazioni prima casa perdono di valore e non sono applicabili.
Se l'immobile che state acquistando è un bilocale in città non dovreste avere particolari problemi, in caso invece stiate optando per soluzioni abitative di maggiore dimensione allora diventa opportuno controllare i parametri di classificazione.
Le case di lusso o signorili sono così caratterizzate: si tratta di unità immobiliari con una superficie di almeno 240 metri quadri. Nel caso la superficie arrivi solamente a 200 metri quadri la proprietà circondante deve essere di almeno sei volte maggiore l'abitazione in questione.
Sono considerate abitazioni di lusso anche quelle che hanno una piscina e una superficie di 80 metri quadri.
Le condizioni affinché una casa possa beneficiare delle agevolazioni devono essere ben studiate fin nel minimo dettaglio. Oltre i confini prettamente fisici e materiali vi sono casistiche da tenere in stretta considerazione, come per esempio la residenza.
Per quanto riguarda questo parametro gli acquirenti devono trasferirla nel nuovo immobile entro e non oltre 18 mesi dopo l'acquisto, dopo essersi assicurati di non possedere quote di proprietà all'interno dei confini nazionali.
Nel caso non sia proprio possibile acquistare con le agevolazioni prima casa a cosa si va incontro?
Le differenze di costo non sono effettivamente poche. Nel caso si compri un immobile come prima casa viene calcolata un'imposta di registro del 3%, con in più la tassa di registro e quella catastale, che ammontano entrambe a 168 euro.
Nel caso della seconda casa purtroppo per chi deve acquistare in questa maniera, le spese salgono.
Da privato l'imposta di registro (nel primo caso del 3%) ora sale vertiginosamente fino al 7%, inoltre bisogna aggiungere il costo dell'imposta ipotecaria del 2% e di quella catastale del 1%.
La differenza fra le due casistiche non è certamente poca: per questo motivo le famiglie italiane sono molto attente a fare quadrare le condizioni prima di accingersi nel procedere con un passo così importante.