Open Design Italia e i suoi talenti autoprodotti
Chiude con molto onore i battenti l'Open Design Italia, il festival del design autoprodotto con i suoi 51 giovani talenti internazionali in esposizione al Foro Boario di Modena.
Il festival, nato per avvicinare il pubblico ai designer e a un nuovo stile creativo dell’autoproduzione, da metà ottobre offre un ricco cartellone di eventi off nelle città di Modena e Bologna e si è chiuso con la mostra-concorso al Foro Boario di Modena.
Grandissimo successo di pubblico per la mostra dei designer in concorso: con più di tremila spettatori nei tre giorni di apertura si può davvero dire che gli organizzatori possono essere più che soddisfatti!
I vincitori? Lo svedese Nicholas Cheng, la padovana Sara Boschello e il team veneziano di “Design in gabbia”.
Tre i premi e tre menzioni speciali attribuite dalla giuria presieduta dal designer Dodo Arslan e composta da Michele Zini, Adam Somlai-Fischer, Fhilippe Nigro e Elena Santi.
Vediamo di conoscere meglio i vittoriosi creativi: una "mescla" riuscita tra arte, architettura e artigianato che scopre il lato emotivo degli oggetti è al centro del lavoro di Nicholas Cheng, il quale ha conquistato il primo premio del concorso internazionale.
Al Foro Boario “Childhood memories”, un set di oggetti da scrittura creati in gusci di uova pressati, “150 ml”, set di tazze dalle forme diverse, ma di uguale capienza e “The weight of light”, ovvero una lampada da tavolo che cambia posizione a seconda dei pesi applicati.
La libreria “3 deep” è l'idea di Sara Boschello con cui ha conquistato il secondo premio: essa è composta da moduli scorrevoli i quali permettono di giocare con i volumi ed adattare il mobile a qualsiasi ambiente.
L’unione tra "progetto e meta progetto", ovvero un buon effetto di design nel risultato finale attraverso un progetto sociale accurato, è invece il punto di forza di “Design in gabbia”, ossia una serie di borse, grembiuli, puff e accessori da parete in cotone creati insieme ai detenuti del carcere maschile di Santa Maria Maggiore a Venezia.
Il team vincitore del terzo premio del concorso è composto da Anthony Knight, studio Imegadito, Raffaella Brunzin e cooperativa sociale "Rio terà dei pensieri"
Tra le menzioni speciali, per il fashion design vince la modenese Nicoletta Di Gaetano. La menzione per il product design è andata a Gaetano Di Gregorio e ai suoi vasi in porcellana realizzati con tecniche sperimentali. Menzione per l’interior design agli oversized-stencil ispirati alla ceramica decorativa islamica della Rural Factory, laboratorio di Amina Mauro.
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